Cartoline militari.....che passione!

CARTOLINE MILITARI...........CHE PASSIONE!

(pubblicato sul SETTIMANALE dell’UMBRIA di PG, del 22 maggio 1993 con il titolo “Cartoline e Stellette”)

Sono ormai trascorsi cento anni dal giorno in cui sono apparse le prime "autorizzate dal Governo" sui "ricordi militari" e da allora il fenomeno delle "cartoline militari" non ha finito di stupire. La moda delle "10 - 14" o delle "10.5 - 15" militari non solo non ha conosciuto flessioni significative ma il suo impatto fra i collezionisti è andato via via assumendo proporzioni inattese ed imprevedibili e mentre il filone di altri generi di cartoline si è praticamente affievolito per effetto del telefono e della TV, quelle militari sembrano non conoscere declino.

Il mondo militare al sorgere della cartolina illustrata nella società, adotta immediatamente ed entusiasticamente questo nuovo mezzo nel quale intravvede giustamente una forma indiretta di propaganda ed un veicolo di esaltazione e commemorazione delle proprie specifiche tradizioni.

I militari ed il mondo esterno in genere sono dunque conquistati dal mezzo cartolina nella quale vedono uno strumento di comunica­zione, di dimensioni contenute (tascabile), di facile presa sull'immaginario collettivo (uso del colore) e da poter inviare uf­ficialmente in qualsiasi parte del mondo.

Il vero e proprio boom della cartolina militare ha però inizio nel 1898 e nel giro di cinque anni (1903) raggiunge dimensione e diffusione veramente incredibili. Ogni Caserma, Comando, Reggimento in un vortice da mania collettiva viene spinto ad accapar­rarsi le più prestigiose firme grafiche dell'epoca (Beltrame, Boccasile, Cervi, Tafuri, Dudovich, ecc.) per celebrare su car­tolina le glorie e le tradizioni dell'Ente o del Corpo ed i risultati ottenuti, raffinati sotto l'aspetto grafico ed editoriale, rappresentano tutt'oggi un classico nel genere.

L'editoria privata, fiutata la convenienza e l'ampiezza della diffusione del fenomeno, si inserisce di forza nel genere con tutta la sua capacità imprenditoriale invadendo il mercato con eccesso di edizioni che fanno scadere la qualità e determinando una inevitabile fase di stanca.

Da un punto di vista sociologico il collezionismo o semplicemente l'uso della cartolina militare si pone inizialmente come un feno­meno di elite ed è dapprima monopolizzata dalle classi più ab­bienti ed istruite, in particolare la nobiltà e la borghesia e nell'ambiente specificatamente militare i cultori delle cartoline sono essenzialmente fra gli ufficiali di grado elevato. Il resto della popolazione rimane marginalmente interessato alla moda che indirettamente imponeva un po' di istruzione, buon gusto e... denaro da spendere!.

Il 1° conflitto mondiale porta nel mondo della cartolina una spe­cie di "rivoluzione sociale". Centinaia di migliaia di soldati sentono il bisogno di mantenere il contatto e di comunicare con le famiglie, le fidanzate, gli amici ed a fronte di queste esi­genze scoprono un prodotto "usa e getta..(e colleziona) ante litteram", meno impegnativo della lettera, più immediato ed accessi­bile,perchè il più delle volte con il messaggio desiderato già confezionato.

Anche stavolta l'editoria non si lascia sfuggire la ghiotta occasione, commercializzando una cartolina più "proleta­ria", dove messaggi preconfezionati alla bisogna (caricature, fidanzatini, baci, mamme, gestanti, bandiere, soldati al fronte, oltre ad allegorie della pace, della speranza, della forza, del coraggio e dell'eroismo) sono pronti a soddisfare le molteplici esigenze ed i gusti più disparati di una massa eterogenea. A questa azione si affianca quella del Comando Supremo cui non sfugge l'efficace funzione di propaganda e di supporto psico­logico della cartolina nell'ambito del fronte. Sono di questo periodo anche le cartoline con la tematica dei "Prestiti di Guerra" che sfruttano questo semplice ed efficace mezzo per sollecitare la solidarietà nazio­nale della popolazione.

Tra le due guerre la cartolina militare continua la sua inarrestabile marcia; nuovi interessanti filoni e nuovi soggetti si aggiungono alle tematiche esistenti, quali l'Aeronautica, le Truppe Coloniali e le Camicie Nere.

Il Fascismo, che per primo ha utilizzato in modo scientifico i mezzi di comunicazione a fini di propaganda, non trascura la cartolina militare, dove una grafica propagandistica di grande ef­fetto, dallo stile meno classico ma aggressivo e grintoso, ispi­ra­to al tardo futurismo, rinnova e rinfresca negli anni trenta la tradizione delle cartoline reggimentali.

Dopo una breve stasi, peraltro comprensibile, seguita al 2° con­flitto mondiale, la cartolina militare riprende vigore ed i sog­getti primari del dopoguerra rimangono i Reggimenti, affiancati da Adunate d'Arma o di Specialità (Alpini, Bersaglieri, Artiglieri, Carristi, ecc.), da Raduni di Reduci o da Commemorazioni speciali.

Riprende vigore anche il collezionismo, a volte esagerato, e nascono le mostre militaria dove la cartolina ha un suo posto d'onore o più semplicemente i mercatini specializzati, dovemigliaia di collezionisti appassionati comprano, concupiscono o scambiano gelosamente i loro......tesori (e la parola tesoro non appare più fuori luogo se qualche esemplare di rare edizioni supera abbondantemente il centinaio di mila lire).

In conclusione le cartoline ed in particolare quella militare, documenti e testimonianze di innumerevoli fatti ed episodi anche minori sia in pace che in guerra, rappresentano un eccezionale spaccato della società e concorrono con le loro immagini ed i loro ricordi a formare un elemento del substrato della cultura e della storia della nostra società civile.