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AVVERTENZA PER INTERNAUTI E SPECIALISTI DEL SETTORE
I risultati riportati in questo sito sono il frutto delle mie ultra trentennali ricerche sulle origini della mia famiglia. L’attività di ricerca, mossa principalmente da uno stemma, da un anello e dai racconti serali di mio nonno CESARE, discendente di toscani derivati da Firenze e fiero di portare tale cognome, mi ha spinto ad indagare sulle radici della mia famiglia. Sebbene appassionato di araldica, ma certamente neofita del settore specifico, appare opportuno sottolineare, per onestà intellettuale, che per un lungo periodo l’attività iniziale di ricerca é risultata “discontinua e saltuaria”, perché condizionata dalle ferie e dal poco tempo concessomi dal lavoro e si è basata, esclusivamente, sulla consultazione di numerosi fonti secondarie, che sono state riportate nella bibliografia inserita nel sito. Questo lavoro saltuario, di tipo “quantico”, mi ha costretto, molto spesso, a rivedere il tutto dall’inizio ed, assai sovente, a cambiare orientamenti e convinzioni, “fermamente maturati” sino a quel momento.
Il compito che mi ero ripromesso appariva immane e quasi impossibile, proprio perché il cognome, in quanto derivato da un certo Iacopo/Jacopo o Giacomo, risultava apparentemente comune e certamente ampiamente diffuso sul territorio nazionale. Ma la realtà emersa dalle prime ricerche ha contribuito, quasi subito, a dissipare molte delle mie perplessità iniziali. I racconti del nonno, base degli orientamenti iniziali, si sono confermati e quello che sembrava un cognome comune si è rivelato un cognome “raro” (meno di 500 individui sul territorio nazionale) e incredibilmente concentrato, per la maggior parte degli individui, nel territorio dell’antico Granducato di Toscana. Non solo, ma tutti gli IACOPI abitanti nelle altre regioni italiane, da me, telefonicamente o personalmente consultati, mi hanno tutti confermato, per la stragrande loro maggioranza, la loro origine toscana, con una prevalenza di origine geografica nella VERSILIA e nella LUCCHESIA. Le indagini allargate anche al resto del mondo mi hanno portato a contattare tanti altri IACOPI, residenti in Europa, nelle AMERICHE del Nord e del Sud e persino in AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA ed i dati sin qui raccolti, su un campione di oltre 100 individui, mi hanno confermato la comune provenienza dalla TOSCANA e confermato la scoperta che molti JACOPI, JACOPPI, JACOPPE e YACOPI del Sud America, non sono altro che il risultato di errori di trascrizione anagrafica o fonetica, prodottisi nel tempo da persone provenienti dalla stesso ceppo familiare.
Per quanto ha tratto con l’individuazione del ceppo familiare d’origine, inizialmente sono stato guidato su FIRENZE da documenti reperiti nella mia città natale ASSISI, dove la mia famiglia è immigrata per motivi di lavoro dall’Aretino, dal 1861, dopo l’Unità d’Italia (lavoravano nella costruzione della ferrovia ROMA-FIRENZE). Di fatto, nel corso del 1200, sono stati podestà ad ASSISI due individui, provenienti entrambi dalla famiglia fiorentina, di parte guelfa, degli IACOPI o IACOPPI della Consorteria dei ROSSI. In effetti questa famiglia, già da quel periodo, veniva chiaramente indicata con una serie di cognomi (fra i quali IACOPI, IACOPPI, ACCOPPI), abitudine che a FIRENZE si consolida, per una gran parte dei nuclei familiari, nel corso del 1300. Ma gli IACOPI dei ROSSI vengono per la gran parte colpiti dal bando nel corso del 1300 e scompaiono dal panorama fiorentino, per portarsi, probabilmente, o nel Senese, nella Lucchesia, territori nemici dei FIRENZE.
Il corso delle successive indagini mi hanno portato a scoprire altri due ceppi familiari IACOPI a FIRENZE, uno derivato dalla famiglia dei TORNAQUINCI, nato dalla proscrizione dei “Grandi” nel 1379, ma che, da quello che risulta, pare che abbia abbandonato il nuovo cognome per ritornare all’antico prima del 1427, una volta passata la … “buriana” politica.
Il terzo ceppo, che ho denominato, forse impropriamente, dei VENERI (credo che sarebbe più corretto denominarlo, pur con dei limiti evidenti, solamente di SANTA CROCE o del LION NERO), è quello che ha rivelato le cose più interessanti e che, per la sua lunga storia, per la sua importanza politica nella TOSCANA e per le sue innumerevoli diramazioni, sembrerebbe essere all’origine di buona parte degli IACOPI oggi esistenti.
Solo negli ultimi anni, una volta in pensione e sorretto dagli orientamenti e consigli del carissimo e generosissimo amico Pier Luigi CARNESECCHI, ho potuto concentrarmi su parte degli archivi fiorentini, raccogliendo una messe incredibile di dati che, riordinati, costituiscono oggi la base di questo sito.
Solo una bella indagine con il DNA consentirebbe di inferire con certezza una possibile origine comune, che, in ogni caso, non è da escludere a priori !
In definitiva, mi sento dichiarare, senza ombra di dubbio, che, nonostante tutto, il lavoro ancora da effettuare, per conferire al tutto una piena solidità documentale, appare decisamente immane. Occorrerebbe esaminare le migliaia di documenti relativi ai battezzati presso gli Archivi di S. Maria del Fiore, i documenti delle “portate” e degli estimi, i documenti sulle sepolture nelle chiese di Firenze del Rosselli e del Sarmantelli presso l’Archivio di Stato di Firenze e numerosa altra documentazione che, per posizione geografica e per tempo disponibile, appare decisamente al di fuori delle attuali possibilità e dalla portata di chi scrive.
Sarebbe, in tale contesto, auspicabile l’aiuto dei numerosi studiosi, che esistono a Firenze ed in Toscana, che potranno per ventura leggere queste mie note. A tutti loro mi rivolgo e lancio un appassionato SOS, nella speranza che mi aiutino a portare avanti questa difficile, impegnativa ma entusiasmante ricerca, realizzata in omaggio degli amanti della storia locale e, soprattutto, per la soddisfazione di tutti quelli che hanno l’onore di portare questo importante e raro cognome !!
Infine a tutti gli IACOPI, pochi invero, sparsi per l’Italia e per il mondo (fra i 500 e gli 800 individui in totale), rivolgo un caloroso appello, affinché mi aiutino, se possibile, ad ampliare ed a completare le sezioni relative ai vari rami odierni della famiglia, nell’intento di stimolare in tutti un sano e vigoroso orgoglio di appartenenza, che, nel mondo “globalizzato” di oggi, certamente non guasta !!
Massimo IACOPI